Dio chiama e il popolo risponde

Neemia 3

Dio avrebbe potuto costruire le mura di Gerusalemme da solo, schioccando le dita. Eppure lui coinvolge il suo popolo.

—Nunzio Sabatasso

Il terzo capitolo del libro di Neemia è uno di quei brani biblici ricchi di nomi e di particolari minuziosi – dettagli che, ad una lettura superficiale da individui del ventunesimo secolo, possono apparire decisamente eccessivi e ridondanti.

Eppure, dietro a quella che a noi appare solo una lista interminabile di nomi, si nasconde la vita di uomini realmente esistiti – uomini che, in questo preciso momento, si ritrovano ad essere parte attiva del piano straordinario di Dio: ricostruire le mura di Gerusalemme.

Glorificare Dio è il loro desiderio più grande e, con ardore e gioia, molti di loro sono pronti a fare la propria parte, lavorando duramente e con determinazione alla ricostruzione delle mura, l’uno al fianco dell’altro. Sanno bene di non essere un popolo di uomini perfetti e irreprensibili; ma ora, al progetto del loro Dio, non possono fare altro che rispondere con obbedienza e con risolutezza.

Se hai perso i capitoli precedenti:

  • A chi importa?
    Neemia 1 — Neemia prega per il suo popolo in miseria.
  • Una fede efficace
    Neemia 2 — Neemia passa all’azione e si adopera per risanare la rovina del suo popolo.

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