Gli inganni della religione

Amos 5:1-27

“L’errore più grave che possiamo commettere nella nostra vita è quello di non riconoscere chi Dio è”

—Francesco Schiano

Spesso la spiritualità viene assimilata alla religiosità. Per questo motivo chi ha fede viene quasi sempre etichettato come “religioso”, un aggettivo che fa leva su quello che appare all’esterno, su opere e atteggiamenti caritatevoli evidenti, piuttosto che ad un cambiamento interiore che poi produce azioni coerenti.

In questo capitolo del libro di Amos, attraverso le parole del profeta, il Signore accusa il popolo d’Israele di vivere una religione falsa e superficiale, che lo sta portando a vivere nell’ingiustizia, nell’insensibilità spirituale, nell’idolatria e nell’ipocrisia. Ancora una volta, il Signore invita il popolo a ravvedersi e riconoscere chi Lui è, al fine di ristabilire una vita spirituale reale e soddisfacente.

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